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Il Viaggio di un non viaggiatore

Io e Luca siamo amici da tanti anni, abbiamo molti interessi in comune, ma quando si tratta di viaggi abbiamo sempre avuto pareri totalmente discordanti.

Da una parte ci sono io, Viaggiatrice Dichiarata, che da quando ho capito che c’era un mondo intorno a me, non mi sono fermata un attimo. Parto all’avventura, senza programmare nulla, non faccio mai ricerche sui posti che visito, se non una volta tornata a casa.

Ho viaggiato in 4 continenti, spesso fermandomi a studiare e lavorare per lunghi periodi. Adoro vivere le diverse culture, assaggiare cibi nuovi, parlare altre lingue, stare a contatto con la gente dei luoghi che visito. Vivo sognando le prossime destinazioni e ogni giorno penso a come organizzarmi per andarci.

Dall’altra parte c’è lui, che del mondo conosce molto perché guarda tantissimi documentari e legge diversi libri, ma che poche volte è uscito da Genova se non per qualche lavoro in zone limitrofe e una gita al Museo Egizio, che neanche gli era piaciuta.

Per Luca non ha senso fare un viaggio per vedere qualcosa che puoi comodamente vedere molto meglio dal divano di casa.

I cibi diversi dalla sua cucina sana e insipida non lo incuriosiscono, alle lingue preferisce la matematica, ed essendo abitudinario, l’incognita del viaggio non lo entusiasma.

Spesso mi chiedo se siano le nostre origini ad aver fatto la differenza.

Io vengo da una famiglia dove nessuno ha mai viaggiato. Le ferie si facevano in Puglia dalla nonna, e ogni anno era sempre la stessa storia.

Lui nato dall’altra parte del mondo da una famiglia di viaggiatori, che al contrario tornavano a casa a fare le ferie.

È possibile che queste abitudini famigliari abbiano influito in senso opposto in entrambi i casi?

Forse sì, forse no, ci possono essere tante ipotesi, ma una cosa è certa: Luca finalmente ha deciso di fare un viaggio, e per me è l’unica cosa che conta.

Siamo andati insieme a Londra, e ci siamo divertiti un sacco.

Certo, come primo viaggio è stato impegnativo, da Genova a Londra c’è un abisso, li è tutto in grande.

Ed è proprio di fronte a queste diversità (i trasporti, i musei, l’organizzazione generale, etc) che più volte gli ho chiesto: ‘Che emozioni provi? Quali sono le tue impressioni?’.

Ne abbiamo parlato tanto, ed è stato bello sapere che su tanti aspetti si è ricreduto: vedere luoghi nuovi, assaggiare cibi diversi, sperimentare nuove situazioni, alla fine hanno affascinato anche lui, il NON VIAGGIATORE.

Certo, lui mi ha confermato che il viaggio completamente organizzato gli ha ovviamente permesso di potersi sentire a casa anche in un ambiente nuovo, e quindi di godersi al meglio ogni situazione. Sicuramente da solo o con qualcuno che non parlava la lingua e non conosceva il posto non sarebbe partito.

Comunque sia, il primo viaggio di un non viaggiatore, credo che per entrambi sia stata un’esperienza decisamente unica e irripetibile!

   

Ma sapete qual è la cosa che mi piace più di tutte?

Che finalmente ha vissuto la voglia di viaggiare e vedere il mondo.

E al di là di qualsiasi considerazione, il messaggio che ho appena ricevuto ne è la conferma:

   

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